giovedì 27 settembre 2012

Carcassonne: opera di restauro esemplare di Viollet-le-Duc



SITO TURISTICO                    www.carcassonne-tourisme.com
UFFICIO TURISTICO              28 rue de Verdun


La cittadella di Carcassonne capoluogo del dipartimento Aude, nella regione Linguadoca-Rossiglione del sud della Francia, è una delle più grandi fortificazioni cittadine d'Europa.
Deve la sua fama ai lavori di restauro compiuti tra il 1844 e il 1911 dall'architetto Eugène Viollet-le-Duc, e dopo la sua morte continuati dal suo allievo Paul Boeswillwald.

La collina su cui sorge era già un sito gallico nel VI secolo a.C.
I romani nel I secolo a.C. fondarono la Colonia Julia Carcasso.
Durante il III e IV d.C. Carcassonne era già circondata da una doppia cinta muraria.
Nonostante fosse ben difesa, la cittadella fu presa prima dai Visigoti, poi dai Saraceni e infine dai Franchi.

Tra l'XI e il  XIII secolo le città di Carcassone, Bèziers, Nimes, Razès ed Albi erano contee della dinastia dei Trencavel, difensori dei catari.
Nel 1209 venne assediata e presa da Simon de Montfort, durante la Crociata contro l'eresia catara proclamata dal Papa Innocenzo III, e divenne un siniscalcato in territorio reale, assumendo un aspetto di fortezza per il suo ruolo di sentinella di frontiera tra la Francia e l'Aragona.
Dopo il trattato dei Pirenei del 1659, la cittadella perse la sua importanza strategica, e cadde in rovina.

veduta dal castello della Bastide St-Louis


una via della Bastide St-Louis




Luigi IX nel 1247 fece costruire sulla riva sinistra del fiume Aude, che scorre ai piedi della cittadella, la Bastide Saint-Louis, che prende da lui il nome.
Questo abitato con vie ortogonali, sorto intorno alla centrale Place Carnot, con fontana del Nettuno e Halle aux Grains (il mercato), è limitato dai viali costruiti, tra il XVIII e il XIX secolo, sul fossato delle mura erette tra il 1355 e il 1359.
Le mura erano dotate di 4 bastioni e 4 porte.









Cattedrale di St-Michel
Cattedrale di St-Michel

Nella bastide sorge la Cattedrale di St-Michel, fatta costruire da Luigi IX e restaurata per 20 anni da Viollet-le-Duc dopo un incendio avvenuto nel 1849.
La chiesa di St-Vincent ha una torre campanaria del '400.

chiesa di St-Vincent
Ponte Vecchio

Il Ponte Vecchio in pietra del XIV secolo, ha sostituito e ampliato quello romanico, e non ha più cambiato aspetto dal 1820. Con le sue 12 arcate congiunge la bastide alla cittadella, attraversando l'Aude.







mura della cittadella medievale
 

mura e torri della cittadella

Ma i turisti vengono a visitare soprattutto la città medievale di Carcassonne, ricca di fascino, anche se troppo frequentata e divenuta ormai un emporio di souvenir e un susseguirsi di ristoranti.
Per aver permesso che l'aspetto commerciale prevalesse sull'importanza storica-culturale del sito, Carcassonne infatti ci ha un po' deluso, visto che i bei palazzi intorno al castello sono nascosti da insegne e mercanzia di dubbio gusto.


via della cittadella

via della cittadella

piazza della Cattedrale


les Lices

Carcassonne è racchiusa da due cinte murarie con bastioni e 52 torri.
Solo la parte inferiore delle mura è originale, il resto è opera di restauro.
Lo spazio tra le due cinte murarie si chiama les Lices.


les Lices
passeggiata in carrozza lungo les Lices




Noi li abbiamo percorsi su una carrozza trainata da cavalli, che passeggiando per una ventina di minuti lungo le mura, permette comodamente di ammirarne la maestosità e le differenze costruttive delle differenti epoche di costruzione.

www.carcassonne-caleches.com
Orari: aprile/11 novembre  giorni festivi 11.00/16.30
           luglio/agosto             tutti i giorni 10.15/18.00
Costo 7€


materiali e costruzioni diversi delle mura

zoccolo delle mura romane

Porta Narbonnaise

Un ponte levatoio immette alla cittadella.
La Porta Narbonnaise era il suo accesso principale. Le sue torri gemelle erano gli emblemi del potere monarchico.
La caditoia al suo interno la difendeva dagli eventuali attacchi nemici.
La parte della porta rivota verso il borgo ha l'aspetto di un palazzo feudale con finestre gotiche.



ponte levatoio della porta Narbonnaise


Dopo aver percorso la Rue Cros Mayrevieille si arriva alla Place du Chateau, dove si trova un pozzo profondo 40m.

Porta Narbonnaise e Rue Cros Mayreveielle
interno della Porta Narbonnaise



barbacane del castello
Varcato il barbacane, due lunghe serpentine umane si muovono (lentamente!) verso le due biglietterie.


accesso al castello

pozzo

cortile d'onore del castello




Finalmente passando su un ponte in pietra su un altro fossato, si accede al castello costruito nel XII secolo dotato di 9 torri.
Sul cortile d'onore si affacciano il torrione e due edifici del XII secolo.
L'edificio del lato sud ha una facciata romanica nella parte inferiore, gotica nella parte centrale e rinascimentale nella parte superiore.
Su questo cortile si affacciava anche una cappella andata distrutta.

cortile d'onore del castello


Un altro cortile (cortile du Midi), mostra le tracce del salone gotico che sorgeva in questa parte del castello.


cortile du Midi

cortile du Midi

Si sale al secondo piano del castello, dove un filmato in 3D della durata di 12' mostra la storia del castello e del suo recupero e ricostruzione da parte di Viollet-le-Duc.
Si possono ora percorrere i cammini di ronda che mostrano la Torre della Giustizia (un tempo custodiva gli archivi dell'Inquisizione) e le Bartesche (gallerie in legno costruite nel '800, che proteggevano la base delle mura dagli assalti).
bartesche

bartesche



cammino di ronda

Sempre al primo piano si trova il Museo lapidario con alcune arcate delle finestre della casa della famiglia Grassalio nella città bassa (XV secolo), pitture murarie rappresentanti combattimenti tra cavalieri cristiani e saraceni
(XII secolo), una fontana in marmo bianco dell'abbazia di Lagrasse (XII secolo) e sarcofagi.

finestre di casa Grassalio
dipinti murari
sarcofago
fontana per le abluzioni

Orari: aprile/settembre  9.30/18.30
           ottobre/marzo     9.30/17.00
Costo 8,50€  audioguide 4,50€

Cattedrale di St-Nazaire
Cattedrale di St-Nazaire

All'interno della cittadella sorge la Cattedrale di St-Nazaire, consacrata nel 1006, con facciata simile ad una fortezza, e anch'essa restaurata da Viollet-le-Duc.


Cattedrale di St-Nazaire

Cattedrale di St-Nazaire

facciata della Cattedrale

L'unica navata con volta a botte della cattedrale è in stile romanico meridionale, mentre l'abside con sei cappelle è in stile gotico.

navata della Cattedrale
transetto della Cattedrale



navata e coro della Cattedrale

Molto belle sono le vetrate del transetto: nella cappella della Vergine quella dell'Albero di Jessé del XIII/XIV secolo che illustra la genealogia di Cristo, e quella della cappella della Croce con l'Albero della Vita, un albero del paradiso i cui frutti donavano l'immortalità.
La Pierre du Siège, un bassorilievo raffigurante l'assedio di Tolosa del 1218 è collocato nel transetto.

vetrate del coro
vetrata dell'"Albero della Vita"




"Pierre du Siège"



copia della statua di Dama Carcas
Una leggenda racconta che quando Carcassonne era sotto il dominio saraceno, Carlo Magno fece uccidere il re Balaad e assediò la città.
La sua vedova Dama Carcas, fece credere all'esercito nemico che la città resisteva molto bene all'assedio, e si racconta che all'estremo della resistenza buttarono dalle mura un maiale, fecendo credere a Carlo Magno di avere ancora molti viveri e di potersi permettere d'ingrassare i maiali.


statua originale di Dama Carcas
L'esercito nemico così abbandonò il campo. Dama Carcas suonò le trombe per esultare, e i soldati di Carlo Magno dissero "Carcas sonne" ("Carcas suona") e da questa frase deriverebbe il nome odierno della città.




CONCLUSIONI
Non si può dire che passeggiare nella cittadella medievale di Carcassonne non susciti meraviglia e stupore, nonostante le critiche mosse a Viollet-le-Duc su come abbia interpretato la ricostruzione di alcuni elementi del castello o dei tetti conici ricoperti di ardesia delle torri.
Noi turisti purtroppo sappiamo criticare l'operato dei tecnici, ma poi non riusciamo ad essere critici verso noi stessi per l'uso che facciamo della nostra cultura e di come mantenerla e valorizzarla.
Forse a Carcassonne, come in altri siti troppo ben conosciuti dai gitanti, non dovrebbero permettere a negozi e ristoranti di deturpare un sito così bello artisticamente ed interessante culturalmente.
Ma forse siamo ancora troppo lontani da questa consapevolezza!


1 commento:

Anonimo ha detto...

Definire esemplare il restauro di Carcassonne è un abominio

Posta un commento