lunedì 4 maggio 2015

Roma: il Foro Romano (sezione occidentale)


Continua la mia passeggiata nel Foro Romano, più precisamente nella parte occidentale del sito.
Nell'altro post ero arrivata a descrivere il Tempio di Antonino e Faustina, e procedendo dall'ingresso posto su Via dei Fori Imperiali, continuerò la mia narrazione dai resti della Basilica Fulvia-Emilia.

Basilica Fulvio-Emilia (sulla sinistra un arco d'ingreso)
Questa basilica è una delle quattro basiliche costruite durante l'età repubblicana (II secolo a.C.): la basilica Porcia, la basilica Opimia, la basilica Sempronia e la basilica Fulvia, l'unica superstite nonostante ci appaia trasformata dai restauri di età imperiale.

Basilica Fulvia-Emilia
Fu costruita nel 179 a.C. dai censori Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio Nobiliore.
Sotto una tettoia si trovano i resti del primo impianto della basilica. un muro di fondazione e dei basamenti delle colonne in blocchi di tufo (una basilica a tre navate).

resti in tufo della primitiva Basilica Flavia-Emilia
Fu restaurata più volte dalla Gens Emilia dalla quale prese il nome definitivo.

Aveva una facciata con un portico a due piani con 16 arcate su pilastri con semicolonne, sostituito da un portico a colonne di granito (solo tre sono rimaste), costruito dopo l'incendio del 410 durante il sacco di Roma di Alarico.

le tre colonne che rimangono del porticato della Basilica Flavia-Emilia del V secolo d.C.
colonne del portico davanti alla Basilica Flavia-Emilia
Dopo il portico si trovavano delle botteghe, le Tabernae novae, destinate ai banchieri, costruite in tufo e preesistenti alla costruzione della basilica nella quale furono incorporate.

Tabernae novae
Alla sala della basilica, divisa in quattro navate separate da colonne di marmo africano, si accedeva attraverso tre ingressi ad arco.

Nell'angolo nord-est della basilica sono stati posizionati i calchi di frammenti del fregio con soggetti inerenti l'origine di Roma, che era collocato all'interno dell'edificio (I secolo d.C.).

calco di un frammento del fregio della Basilica Flavia-Emilia
calco di un frammento del fregio della Basilica Flavia-Emilia
Tra l'angolo della Basilica Emilia e il Tempio del Divo Giulio, doveva sorgere l'Arco Partico di Augusto, sostituto poi da un arco dedicato ai Lucio Cesare e a suo fratello Gaio, eredi di Augusto.
Ne rimane un'iscrizione.

iscrzione dedicatoria al Divino Lucio
_______

Accanto alla gradinata della Basilica Flavia-Emilia si trova ancora il basamento circolare in marmo del Sacello di Venere Cloacina.
Un recinto circolare conteneva due simulacri che rappresentavano due aspetti della stessa divinità: Cloacina e Venere.

Sacello di Venere Cloacina
Il sacello era connesso con la Cloaca Massima che qui entrava nel Foro.
Questo era il luogo dove si svolsero le purificazioni col mirto (pianta sacra a Venere) degli eserciti dei Romani e dei Sabini dopo la guerra successiva al "Ratto delle Sabine".
Avvenne qui anche la leggendaria uccisione di Virginia da parte del padre perché non cadesse nelle mani del decemviro Appio Claudio.
_______

L'angolo settentrionale del Foro era occupato in origine dal Comitium, l'antico centro politico di Roma dall'età regia alla fine della Repubblica, del quale non è sopravvissuto molto dopo gli interventi di Cesare e di Augusto.
Questo spazio consacrato dagli auguri, prima quadrangolare e poi circolare, era posizionato secondo i quattro punti cardinali e veniva per questo usato come orologio solare.
Sulle gradinate che lo circondavano i cittadini potevano assistere alle assemblee popolari.

Alla fine del secolo scorso venne alla luce una pavimentazione in marmo nero, separato dalla pavimentazione in travertino di epoca augustea da una transenna in marmo bianco: il Lapis Niger (sito attualmente coperto perché in restauro).

Questo luogo poteva essere collegato con la morte di Romolo per mano dei Senatori, o essere la tomba del pastore Faustolo che trovò Romolo e Remo e li allevò insieme alla moglie Acca Laurentia, o quella di Osto Ostilio, nonno di Tullo Ostilio terzo re di Roma.

Sotto alla pavimentazione si trovò un complesso monumentale arcaico databile VI secolo a.C.: un altare a tre ante, un tronco di colonna (che sosteneva forse una statua) e un cippo iscritto.
Solo una frase di questo è comprensibile:
"Chiunque violerà questo luogo sia consacrato agli dei infernali".
calco del cippo del santuario sotto il Lapis Niger (Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano)
ricostruzione del santuario sotto il Lapis Niger (Museo  Nazionale Romano- Terme di Diocleziano)
Una parte della superficie del Comitium fu occupata dalla costruzione della Curia Iulia, l'antica sede del Senato romano costruita da Giulio Cesare e terminata da Augusto nel 29 a.C..
Fu succesivamente restaurata da Domiziano e da Diocleziano

Curia Iulia (a destra)
Il nome "Curia" deriva dalle assemblee dei "curiati", i cittadini che erano suddivisi in base al censo.

Curia, Chiesa dei Ss Luca e Martina e Foro di Cesare
La prima Curia fu la Curia Hostilia, costruita dal terzo re di Roma Tullo Ostilio.
Oggi questo sito è occupato dalla chiesa dei Ss Luca e Martina costruita nel VII secolo da Papa Onorio I.

chiesa dei Ss Luca e Martina
Durante il pontificato di Onorio I (630 d.C.) la Curia venne trasformata nella chiesa di Sant'Adriano al Foro e restaurata in stile barocco nel XVII secolo.
Nel XX secolo la chiesa fu sconsacrata e riportata alle sembianze del restauro dioclezianeo.

Curia vista lateralmente dalla Basilica Flavia-Emilia
La Curia Iulia è un edificio in mattoni con due facciate terminanti con timpani.
La facciata principale era adornata nella metà inferiore da lastre marmoree, e nella parte superiore da un bugnato di stucco che imitava il marmo.
In questa facciata si aprono una porta e tre finestre.

Curia
I battenti della porta in bronzo sono una copia di quelli originali che vennero utilizzati per il portale della Basilica di S.Giovanni in Laterano nel XVII secolo (entrata secondaria della basilica).

porta in bronzo della Curia
L'edificio è di pianta rettangolare e gli angoli esterni sono rafforzati da quattro pilastri.
All'interno il pavimento marmoreo ad intarsio è in parte originale e in parte ricostruito con marmi antichi policromi.
Il soffitto ligneo è stato ricostruito.
Le pareti, ricoperte di marmi, hanno nicchie inquadrate da colonnine che contenevano statue.
Rimangono alcuni lacerti delle pitture bizantine che furono fatte quando la Curia fu trasformata in chiesa.
I tre bassi e larghi gradini dei lati lunghi della sala erano destinati a sostenere i seggi dei senatori (300).
Sul fondo della sala tra due porte si trova il basamento che accoglieva la presidenza e forse l'altare e la statua della Vittoria proveniente da Taranto, postavi da Ottaviano, e fatta distruggere come simbolo pagano da Costanzo II nel 357 d.C. per insistenza di S.Ambrogio.

Sono esposti nella Curia i plutei, rilievi che rappresentano scene relative al principato di Traiano (il condono dei debiti fiscali ai cittadini e l'istituzione degli alimenta, i prestiti agricoli a basso interesse per il sostentamento dei fanciulli poveri), raffigurate nel Foro.

La Curia non è attualmente visitabile.
______

Alla destra della Curia fu eretto nel 203 d.C. l'Arco di Settimio Severo.

Arco di Settimio Severo (oggi con i lavori di restauro)
Arco di Settimio Severo (ad agosto prima dei lavori di restauro)
Fu costruito per celebrare le vittorie dell'imperatore Settimio Severo contro i Parti e la dinastia dei Severi: era dedicato a Settimio Severo e ai suoi figli Caracalla e Geta (dalle due iscrizioni dedicatoria poste sull'attico dell'arco fu tolto il nome di Geta dopo il suo assassinio per damnatio memoriae).

Arco di Settimio Severo
iscrizione dedicatoria sull'attico dell'Arco di Settimio Severo
L'arco a tre fornici inquadrati da colonne corinzie è stato costruito con mattoni e travertino ed è stato interamente ricoperto di marmo ed è riccamente decorato.

Quattro pannelli posti sui fornici minori illustrano i momenti salienti delle campagne militari dell'imperatore contro i Parti.
Nel fornice centrale passava la Via Sacra.

uno dei fornici minori
Sopra l'arco vi era una quadriga in bronzo con le statue degli imperatori.
______

Tra la Curia, l'Arco di Settimio Severo e la Piazza del Foro vi sono alcuni basamenti di monumenti onorari:
- una base con dedica di Massenzio a Marte scalpellata dopo la battaglia di
  Ponte Milvio (vicina al Lapis Niger)
- una base per la statua equestre di Costanzo II (accanto all'Arco di Settimio
   Severo)

- una base con iscrizione dedicatoria ad Arcadio, Onorio e Teodosio, per la
  vittoria contro i Goti di Alarico (vicina al Lapis Niger)
- una base marmorea di colonna onoraria scolpita sulle quattro facce con
  iscrizione che ricorda il decimo anniversario dei Cesari della Tetrarchia (verso
  l'Arco di Settimio Severo).
______

Vicino al pilone meridionale dell'Arco di Settimio Severo si trova un monumento tradizionalmente chiamato Volcanal, il luogo sacro contenente l'ara dedicata da Tito Tazio, re dei Sabini, al dio Vulcano.

Volcanal/Ara di Saturno
Recentemente si è voluto identificare il santuario sotto il Lapis Niger con il  Volcanal, e riconoscere invece in questo monumento, metà scavato nella roccia e metà costruito con blocchi di tufo, nell'Ara di Satrurno, l'altare del VI secolo a.C. posto davanti al Tempio di Saturno.
______

Accanto al cosiddetto Volcanal (più probabile quindi Ara di Saturno), tra l'Arco di Settimio Severo e il Tempio della Concordia, sorge un nucleo circolare di mattoni: l'Umbilicus Urbis (o Mundus luogo sacro dedicato a Proserpina e Dite), il centro ideale della città (omphalos).
 
Umbilicus Urbis

ingresso all'Umbilicus Urbis
Questo era anche un luogo in cui il mondo dei vivi era in contatto con il mondo sotterraneo, attraverso una fenditura nel terreno aperta tre volte all'anno: erano questi giorni nefasti, perché tramite l'apertura del terreno uscivano le divinità infernali.
______

Tra il Tempio di Saturno e l'Ara di Saturno, simmetricamente all'Umbilicus Urbis, si trovano i resti del Miliarum Aureum, il "miliario d'oro".

base del Miliarum Aureum
Era un monumento di piccole dimensioni che indicava il punto ideale di partenza delle strade romane che raggiungevano le varie parti dell'Impero, eretto da Augusto nel 20 a.C. (quando divenne curatur viarum, il responsabile delle strade),.
Erano qui scritte le distanze tra Roma (a partire dalle porte delle Mura Serviane) e le principali città romane, calcolate in miglia.

Della costruzione, costituita da una grande colonna (con un diametro di 1,30m) rivestita di bronzo dorato e da una base in marmo bianco decorata con palmette, non rimane poi molto.
______

Costeggiando la salita che dal Foro porta al Campidoglio, eccoci al Tempio di Saturno.

Tempio di Saturno
Il grande edificio ionico fu iniziato nel periodo regio, ma fu inaugurato nei primi anni della Repubblica.
Dopo quello dedicato a Giove Capitolino è il più antico tempio costruito in epoca repubblicana.

podio del Tempio di Saturno
Fu ricostruito nel 42 a.C. con il bottino della guerra di Siria e restaurato dopo il 283 d.C.
Del tempio rimangono otto colonne di granito grigio con capitelli in marmo bianchi e il frontone principale sul quale un'iscrizione ricorda il restauro compiuto dopo un incendio (IV secolo d.C.).

Tempio di Saturno
Tempio di Saturno
base del podio del Tempio di Saturno
Il podio rettangolare (I secolo a.C. dovuto a Munazio Planco) è rivestito di blocchi da opera quadrata di travertino, che un tempo era preceduto da un avancorpo vuoto al suo interno, al quale si accedeva tramite una porta di cui rimane la soglia.
Originariamente nel tempio infatti venivano conservati il tesoro e gli archivi di Stato (spostati poi in un edificio a ridosso del Tabularium) e la bilancia che serviva a pesare il metallo da trasformare in moneta.
Al tempio erano dedicati i Saturnali, la festa di fine anno celebrata il 17 dicembre.
_______

Tra il Tabularium e il Tempio di Saturno si trova un portico che forma un angolo ottuso, con dodici colonne in marmo cipollino (cinque rifatte in epoca moderna), con capitelli in stile corinzio con rappresentati dei trofei: il Portico dei Consenti.

Portico dei Consenti
Dietro al portico vi erano otto ambienti in mattoni, nei quali erano forse poste le statue degli dei consiglieri.
Sotto il porticato si trovano sette tabernae.

Portico dei Consenti
I Consentes erano un gruppo di divinità di origine etrusca, oppure la versione romana dei dodici dei greci (dodekatheon), sei dei e sei dee: Marte e Venere, Mercurio e Cerere, Giove e Giunone, Nettuno e Minerva, Vulcano e Vesta, Apollo e Diana.

Il portico costruito nel III/II secolo a.C., restaurato dai flavi e poi dal prefetto della città Vettio Agorio Protestato nel 367 d.C., è stato ricostruito nel XIX secolo con i materiali ritrovati in sito.
______

Alla destra del Portico dei Consenti, apoggiato ai muri di sostruzione del Tabularium, si trova il Tempio di Vespasiano e Tito.

Tempio di Vespasiano e Tito (in primo piano)
Tempio di Vespasiano e Tito
E' un tempio dedicato dal Senato a Vespasiano divinizzato e la figlio Tito, restaurato da Settimio Severo e da Caracalla.
Lo si è potuto dedurre dalla trascrizione da parte di un pellegrino in epoca medievale (VIII secolo d.C.) della dedica dell'architrave, che a quei tempi era ancora integra come il tempio.

Il tempio era costituito da una cella, contenente le statue dei due imperatori, preceduta da sei colonne, più due su ogni lato lungo.
Di queste colonne corinzie ne restano in loco solo tre.
Rimane anche un frammento di architrave con fregio con strumenti sacrificali.

Alcuni frammenti dela decorazione del tempio sono esposti nella Galleria del Tabularium dei Musei Capitolini.


trabeazione del Tempio di Vespasiano e Tito (Musei Capitolini)
 _______

A nord del Tempio di Vespasiano e Tito si trova il Tempio della Concordia.

resti del Tempio della Concordia (angolo sinistro in basso della foto)
Venne costruito nel 367 a.C. per volere di Marco Fulvio Camillo per celebrare la pace tra patrizi e plebei e l'equiparazione dei loro diritti politici.
Fu poi restaurato da Opinio nel 121 a.C. e da Tiberio tra il 7 e il 10 d.C.

podio del Tempio della Concordia
Del monumento non rimane che il podio anch'esso addossato al Tabularium e la soglia della cella, costituita da due blocchi di marmo sui quali è raffigurato un caduceo, l'insegna degli ambasciatori, un chiaro simbolo di pacificazione.
La cella era preceduta da un colonnato esastilo.

Il tempio era riccamente adornato di pitture e sculture greche, frutto di donazioni, soprattutto dovute a Livia, moglie di Augusto.
Parte della trabeazione si trova nel Tabularium dei Musei Capitolini.
_______

Chiudeva il fondo del Foro la facciata del Tabularium, l'edificio costruito a ridosso del Campidoglio che ha fatto poi da sostruttura al Palazzo Senatorio.

Tabularium
galleria del Tabularium

Esso custodiva gli archivi di Stato e fu costruito per ordine del Senato dall'architetto Lucio Cornelio nel 79 a.C.

La sua facciata sul Foro era costituita da un basamento di tufo e peperino, con ambienti illuminati da piccole fnestrelle, sul quale poggiavano dieci arcate, di cui oggi se ne possono ancora vedere tre.
Semicolonne doriche di peperino con capitelli, fregio, e architrave, inquadravano ogni arcata.


Dietro le arcate correva una galleria: fu usata come magazzino del sale durante il medioevo.
Al piano superiore (quasi totalmente perduto), vi era un portico con colonne corinzie in travertino.


 

Orario:  ultima domenica di ottobre/15 febbraio      8.30/16.30
              16 febbraio/15 marzo                                  8.30/17.00
              16 marzo/ultimo sabato di marzo               8.30/17.30
              ultima domenica di marzo/31 agosto          8.30/19.15
              settembre                                                     8.30/19.00
              1 ottobre/ultimo sabato di ottobre              8.30/18.30
Costo:    12€ biglietto cumulativo (Foro, Palatino e Colosseo) valido 2 giorni
              GRATIS ogni prima domenica del mese

_______

Al limitare del Foro (infatti si trova al di fuori del sito archeologico del Foro/Palatino), alle spalle dell'Arco di Settimio Severo, sotto la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, si trovano i resti della parte più antica del Carcer Tullianum, anche detto in epoca medievale Carcere Mamertino, da un piccolo tempio che si trovava nelle vicinanze dedicato al dio sabino Mamers (Marte).
Il Carcer Tullianum prende invece il nome da Servio Tullio, ma senbra sia stato costruito da Anco Marzio.

Chiesa di S.Giuseppe dei falegnami e ingresso al Carcere Mamertino
Era un luogo buio, sporco e puzzolente.
Si poteva accedere ad esso solo attraverso una botola nel soffitto.

botola d'accesso al Carcere Mamertino
Oggi sarebbe paragonabile ad un carcere di massima sicurezza.
Fu la prima prigione di Stato di Roma: il carcere era il luogo di detenzione dei rivoltosi e dei nemici di Roma, condannati a morte per strangolamento, decapitazione o per fame, dopo aver seguito in catene il trionfo del vincitore romano (Vercingetorige, Giugurta, Ponzio, i partecipanti delle rivolte di Caio Gracco e di Catilina).

disegno delle costruzioni sovrapposte del carcere e della chiesa
I condannati di reati comuni invece erano reclusi nel Lautominae (dalle "Latomie" di Siracusa), degli ambienti attigui, cave per l'estrazione di pietra alle pendici del Campidoglio .

Tullianum
Il Tullianum era un ambiente circolare con una sorgente d'acqua.
Inizialmente per questa sorgente che sgorgava dal pavimento, era un luogo di culto (V secolo a.C.), e poi in età repubblicana venne ridimensionato e inglobato nel Carcer che venne costruito sopra.

sorgente nel Tullianum
lapide in ricordo della prigionia di S.Pietro e S.Paolo
Nel VII secolo d.C. divenne un luogo di culto cristiano, la chiesa di S.Pietro e S.Paolo in Carcere, per essere stati qui incarcerati (secondo una leggenda medievale senza fondamenti reali), S.Pietro e S.Paolo, per la durata di nove mesi, prima di essere liberati dai carcerieri da loro convertiti.

altare nel Carcere Mamertino dedicato ai due Apostoli
impronta sul muro della testa di S.Pietro spintonato dai carcerieri

La visita multimediale con audioguida del sito non è molto interessante dal punto di vista archeologico, ma piuttosto indirizzata alla fede.

Orario: inverno   9.00/17.00
             estate     9.00/19.00
             partenza della visita ogni 20'
Costo:   3€ solo ingresso
             5€ con audioguida
Durata: 30' circa


CONCLUSIONI
Questa è la descrizione degli antichi monumenti presenti nel Foro occidentale.
Come nel resto del Foro è difficile cogliere la cronologia dei siti che sono stati oggetto di restauri nelle varie epoche.
Sarebbe interessante, visitando il sito acheologico, avere una piantina con percorsi diversi secondo le epoche che hanno segnato la storia di Roma, per poter apprezzare meglio lo sviluppo della città antica.



Nessun commento:

Posta un commento