domenica 20 novembre 2016

Roma: il Chiostro della Basilica di S.Maria sopra Minerva


Dal XIII secolo nella Basilica di S.Maria sopra Minerva s'insediarono i frati dell'Ordine dei predicatori, comunemente chiamati frati domenicani.

Inizialmente, oltre ad essersi dedicati alla costruzione di una chiesa più grande in stile gotico, fecero costruire anche alcuni edifici modesti dove alloggiare e vivere in clausura, ed un chiostro a carattere cosmatesco sul fianco sinistro della chiesa.
Nel Quattrocento venne fatto costruire dal Cardinale Olivero Carafa un secondo chiostro chiamato "della Cisterna", per una cisterna per la raccolta delle acque piovane, nascosta e interrata tra le aiuole del giardino (oggi il chiostro è ridotto a due soli lati).
Per questo chiostro, posto tra il primo chiostro e Via del Seminario, furono utilizzate colonne romane di spoglio.
Ma la nostra visita si svolge nel primo chiostro, quello più antico.

ingresso al chiostro su Piazza della Minerva
Nel 1431 e nel 1447 si svolsero nel convento due conclavi, con l'elezione di Eugenio IV e di Niccolò V, che richiesero degli adattamenti strutturali per accogliere il collegio dei cardinali qui riunito.

Nel 1545 venne costruita l'infermeria che si aggiunse ai locali del convento composto da una cucina, refettori, dormitori, biblioteca, scuola e da due chiostri.
Il complesso monastico era circondato da case in affitto e orti.

Tra il 1559 e il 1569 il Generale dell'Ordine Domenicano Vincenzo Giustiniani incaricò Guidetto Guidetti di progettare e dirigere la riedificazione del chiostro duecentesco.

Chiostro di S.Maria sopra Minerva
Il chiostro perse la sua decorazione quattrocentesca, che il Cardinale Giovanni Torquemada volle far dipingere probabilmente con scene bibliche tratte delle sue "Meditationes", e venne sostituita dai Misteri del Rosario e da Scene della vita di S.Tommaso d'Aquino, di stile manieristico-barocco.

portici del chiostro
Francesco Nappi, Giovanni Battista Ruggeri, Cesare Torelli, Giovanni Valesio, Giuseppe Puglia e altri artisti ignoti, realizzarono gli affreschi delle arcate del chiostro, su commissione del vescovo Andrea Fernandez de Cordoba nei primi anni del Seicento.

decorazione pittorica del chiostro
Partendo dal braccio meridionale del chiostro, attiguo alla navata laterale sinistra della basilica, l'affresco della prima lunetta dall'ingresso rappresenta Madonna del Rosario con S.Domenico e albero dei quindici Misteri del Rosario.
Nel 1609 Cesare Torelli sostituì la genealogia domenicana dei medaglioni dell'albero con la rappresentazione dei Misteri del Rosario.

Madonna del Rosario con S.Domenico e albero dei quindici Misteri del Rosario
L'affresco della seconda lunetta rappresenta l'Annunciazione realizzata da Giovanni Valesio.

Annunciazione (G.Valesio)
Nella terza lunetta è rappresentata la Visitazione di S.Elisabetta realizzata da Giovanni Battista Lelli.
 
Visitazione di S.Elisabetta (G.Battista Lelli)
Una Natività è stata dipinta nella quarta lunetta.

Natività
Segue una Presentazione di Gesù al Tempio dipinta da Giuseppe Puglia detto il Bastaro.

Presentazione di Gesù al Tempio (G. Puglia detto il Bastaro)
Nella sesta lunetta è stata dipinta la Disputa coi Dottori.

Disputa coi Dottori
L'ultima lunetta di questo braccio del chiostro ha per tema la Battaglia navale di Lepanto sotto gli auspici di S.Pio, opera di Giuseppe Valesio.

Battaglia navale di Lepanto sotto l'auspicio di S.Pio (G.Valesio)
particolare della Battaglia navale di Lepanto sotto l'auspicio di S.Pio (G.Valesio)
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Nella prima lunetta del braccio orientale del chiostro si trovano la sepoltura del Cardinale Astorgio Agnese (XV secolo), l'affresco di una Madonna col Bambino e del  Beato Andrea Ansidei.

prima lunetta del braccio orientale del chiostro con sepoltura del Cardinale Astorgio Agnese (XV sec.)
Madonna col Bambino
Beato Andrea Ansidei
La seconda lunetta è strutturata come la precedente e accoglie la sepoltura del Cardinale Pietro Ferrici (XV secolo) con bassorilievo di Maria Vergine col Bambino e angeli, l'affresco di Madonna con una Santa Domenicana e il Beato Giovanni Ungaro.

sepoltura del Cardinale Pietro Ferrici (XV sec.)
Madonna con Bambino e Santa Domenicana e il Beato Giovanni Ungaro
bassorilievo con Madonna col Bambino e angeli della sepoltura del Cardinale Pietro Ferici
Nella terza lunetta si trova una porta per accedere al convento.

porta d'accesso al convento
La quarta lunetta è decorata con la rappresentazione di una Madonna con due Santi.

Madonna con due Santi
Nella lunetta seguente si trova l'Orazione nell'Orto dei Getsemani attribuita a Francesco Nappi o a Giovanni Battista Ruggeri.

Orazione nell'Orto dei Getsemani (attr. a F.Nappi o a G.Battista Ruggeri)
La Flagellazione è il tema della sesta lunetta

Flagellazione
La settima lunetta è affrescata con l'Incoronazione di spine di Gesù Cristo, opera di Francesco Nappi.

Incoronazione di spine di Gesù Cristo (F.Nappi)
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Nella prima lunetta del braccio settentrionale del chiostro è rappresentato Cristo che porta la Croce.

Cristo che porta la Croce
Nella seconda lunetta vi è rappresentata una Crocifissione.

Crocifissione
Nella terza lunette si trovano le scale d'accesso all'Ospizio, mentre nella quarta lunetta l'affresco sopra una porticina, mancante di una sua parte per l'apertura di una finestra, rappresenta S.Domenico.

S.Domenico
L'Ascensione di Cristo è rappresentata nella quinta lunetta.

Ascensione di Cristo
Nella lunetta seguente è rappresentata la Pentecoste, rovinata dall'apertura di una finestra.

Pentecoste
Nella settima lunetta si trova l'Assunzione della Madonna di Francesco Nappi, anche se il soggetto principale dell'affresco è andato perduto per l'apertura di una finestra.

Assunzione della Madonna (F.Nappi)
Il cherubino dipinto alla destra della lunetta è di Cesare Torelli.

cherubino (C.Torelli)
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La prima lunetta del braccio occidentale del chiostro è affrescata con l'Incoronazione della Madonna di Francesco Nappi.

Incoronazione della Madonna (F.Nappi)
Nella seconda e nella terza lunetta vi erano rappresentate l'Incoronazione di Cristo e la Resurrezione di Cristo affrescate da Francesco Nappi, ma sono andate perse e sostituite da opere più recenti tra le quali un Abbraccio tra S.Domenico e S.Francesco.

lunetta con affresco perso
Abbraccio tra S.Domenico e S.Francesco
Le successive lunette sono state affrescate con Scene della vita di S.Tommaso d'Aquino.

Scene della vita di S.Tommaso d'Aquino
Scene della vita di S.Tommaso d'Aquino
Scene della vita di S.Tommaso d'Aquino
Scene della vita di S.Tommaso d'Aquino
Scene della vita di S.Tommaso d'Aquino
Il chiostro è anche decorato con ritratti incorniciati dei membri di spicco dell'Ordine Domenicano.

Beato Angelico
Beato Alberto Magno vescovo (Dottore della Chiesa e precettore di S.Tommaso d'Aquino)
S.Caterina da Siena (Patrona d'Italia)
S.Agnese da Montepulciano
S.Ludovico Bertrando
Beato Giacomo da Bevagna
Beato Ambrogio Sansedoni (condiscepolo di S.Tommaso d'Aquino)
S.Giovanni da Tolosa
Frate Guglielmo Arnaud Inquisitore

...e molti altri.

Le volte del chiostro, ben conservate e ben restaurate, sono decorate con putti giocosi, figure allegoriche, motivi vegetali, stemmi, paesaggi, monocromi e grottesche.

volta del chiostro
volta del chiostro
volta del chiostro
volta del chiostro
volta del chiostro
volta del chiostro
volta del chiostro
volta del chiostro
volta del chiostro
volta del chiostro
particolare della volta
Giovanni Battista Magni ha dipinto le erme angeliche, i telamoni, le coppie di angioletti monocromi e le grottesche in bianco.

grottesche
telamoni
telamoni
telamoni
coppie di angioletti

Il centro del chiostro è occupato da un giardino con due palme altissime dove si trovano due statue moderne: un Angelo in bronzo con una sola ala che innalza al cielo un cuore d'oro, opera di Sandro Chia (2003), e la statua in terracotta metallizzata di S.Caterina da Siena, opera di Enzo Assenza.

giardino del chiostro con altissime palme
Angelo (Sandro Chia 2003)
S.Caterina da Siena (Enzo Assenza)
Vincenzo Giustiniani fece costruire anche un refettorio, una biblioteca e un ospizio, l'appartamento del Maestro e del Procuratore dell'Ordine al piano nobile, mentre al secondo piano venne costruito un dormitorio.

Nel 1576 fu ospitato nel convento Giordano Bruno, fuggito da Napoli per essere stato accusato di eresia.

Ma lo stesso convento divenne nel 1628 la sede della Congregazione del Sant'Uffizio, dove il Tribunale dell'Inquisizione dava lettura delle proprie sentenze.
Nel 1633 Galileo Galilei pronunciò qui la sua aburia delle teorie Copernicane.

Nel 1665, durante lavori di ampliamento del convento, venne ritrovato nel giardino del convento un obelisco di granito rosa proveniente dall'Iseo Campense, che dal 1667 si trova nella piazza difronte alla chiesa, posto sopra il famoso elefantino disegnato dal Bernini e scolpito da Ercole Ferrata.

obelisco con elefantino di Piazza della Minerva
Nel 1698 il Cardinale Girolamo Casanate, bibliotecario di Santa Romana Chiesa, lasciò i suoi beni al Convento di S.Maria sopra Minerva, con la clausola di non vendere o alienare la sua importante biblioteca, facendola diventare di pubblica fruizione.
Nacque così nel 1701 la cosiddetta Biblioteca Casanatense, ubicata nel lato meridionale del giardino, costituita inizialmente da 25.00 volumi, che venne aperta al pubblico nel 1725.

Tra il 1797 e il 1814 il convento divenne un acquartieramento delle truppe napoleoniche, e accolse due reggimenti di fanteria che, adibendo il chiostro a stalla, portarono al degrado il luogo.

Anche se nel 1810 erano state soppresse le corporazioni religiose, i domenicani poterono ritornare nel loro convento nel 1814 e nel 1825 le pitture del chiostro vennero restaurate. 

Dopo il nuovo insediamento militare francese nel 1849, nel 1871 lo Stato Italiano espropriò il convento, facendolo divenire la sede del Ministero del Tesoro e Finanze e poi della Direzione Generale delle Poste e Telegrafi.

La Camera dei Deputati acquisì i locali alla fine del '900. 
La Biblioteca della Camera venne istallata negli uffici prospicienti il Chiostro della Cisterna.

Oggi la cosiddetta Insula Sapientiae è composta oltre che dal convento domenicano, dalla Biblioteca della Camera, dalla Biblioteca Casanatense e dal Palazzo della Sede della Biblioteca del Senato.

Dal chiostro si può accedere alla chiesa passando attraverso la Stanza dei Papi, sala in cui venivano ricevuti i Papi in visita al convento.

Stanza dei Papi
Qui si trova conserva la grande statua non finita della Vergine col Bambino attribuita al Bernini.

Vergine col Bambino (attr. al Bernini)

Abbiamo potuto visitare il chiostro del Convento di S.Maria sopra Minerva durante una visita guidata organizzata da OPENHOUSE.
www.openhouseroma.org

CONCLUSIONI
Sinceramente è stata una gradita sorpresa scoprire un chiostro così pieno di affreschi e raffigurazioni, dai colori riportati al loro originale splendore da un recente restauro!
E sono certa che, se riuscirete a visitarlo in una delle giornate in cui apre i suoi battenti, e magari essere guidati alla sua scoperta da un'abile guida come lo è stato il frate domenicano che ci ha raccontato la sua storia, sarete anche voi affascinati da questo luogo, ricco di storia e di arte.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie per le bellissime foto, è il chiostro della Confraternita del Santissimo Rosario della Minerva, detta: Compagnia del Santissimo Rosario, dove i confratelli, girando attorno, recitavano i quindici misteri del Rosario.

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